Ti racconto la mia prima ed ultima esperienza con le caramelle, magari in modalità “Verbale dei carabinieri” perché fa più leggero ciò che fu grave:
La vittima passeggiava in un vicoletto in Ortigia, presso Siracusa, quando veniva rapita da una melodia che la riportava nella casa paterna, sita in via XXX presso XXY, cap *****. Secondo la testimonianza dei presenti, la vittima - trasportata dalle suddette note- entrava nel negozio di stampo fumettistico, iniziando ad intonare “Il mio nome è Jem” , unendosi al coro di molte quarantenni già sul posto. A quel punto, caricava nel sacchetto etti di liquirizie farcite, continuando a cantare con un marshmallow simulato a microfono. Giungeva alla cassa dove l’attendeva un’altra cazzona coetanea commessa vestita da fata turchina che battendo sul registratore con la punta della bacchetta fa uscire un totale di 12€ di caramelle.
La vittima a quel punto ha realizzato che non si chiamava Jem ed è uscita dal negozio col morale a terra e le amare caramelle divorate per dimenticare