Tacito
Ho questo interesse fin dall'infanzia, e durante l'adolescenza intendevo addirittura farmi prete: dunque, all'inizio avevo la fede, che ho perduto, proprio studiando. La mia attuale mancanza di fede non è quindi un pregiudizio ma un effetto della conoscenza che man mano mi si è venuta accumulando. La mia curiosità per le religioni talvolta mi ha fatto perfino correre dei rischi. Riconosco che le religioni sono indispensabili a molta parte dell'umanità, che non saprebbe vivere senza di esse.
Chi però decide di approfondirne la conoscenza prima o poi ne comprende la natura artificiosa, la fattura unicamente umana. Alla fine, ogni studio approfondito si rivela sempre una forma di debunking, ogni analisi finisce sempre per smontare l'oggetto di studio. Per lo studio delle religioni occorre la luce della ragione, la lucidità, ma Emanuele Severino ci avvertì che gli stati iperlucidi possono sconfinare con la depressione. Non sono contento di essere ateo, ma sono soddisfatto che mi piaccia continuare la ricerca, mi piace ricercare spigolature dalle religioni. Uno studioso che ho sempre considerato la mia guida è stato Alfonso Di Nola, curatore della monumentale Enciclopedia delle religioni Vallecchi in 6 volumi: ho dei video di sue lezioni che lo mostrano sempre simpatico, spiritoso e divertente, dottissima sorgente di quel tipo di spigolature che dicevo, una specie di anticipatore dell'attuale divulgatore Alessandro Barbero.