Gli studiosi hanno elementi concreti per credere che Gesù sia esistito. Storici del I e del II secolo menzionano Gesù e i primi cristiani. L’Encyclopædia Britannica (edizione 2002) dice: “Questi resoconti indipendenti dimostrano che nei tempi antichi neppure i nemici del cristianesimo dubitarono della storicità di Gesù, che fu contestata per la prima volta e senza motivi validi alla fine del XVIII secolo, durante il XIX e all’inizio del XX secolo”.
Il libro Jesus and Archaeology, edito nel 2006, afferma: “Oggi nessuno studioso accreditato mette in dubbio il fatto che un ebreo di nome Gesù, figlio di Giuseppe, sia veramente vissuto; quasi tutti ammettono tranquillamente che ora disponiamo di una considerevole quantità di informazioni riguardo a ciò che fece e all’essenza di ciò che insegnò”.
Michael Grant, storico ed esperto di civiltà classiche, ha affermato: “Se, come dovremmo, applichiamo al Nuovo Testamento gli stessi criteri che dovremmo applicare ad altri scritti del passato contenenti materiale storico, non possiamo negare l’esistenza di Gesù più di quanto non possiamo negare l’esistenza di un gran numero di personaggi pagani la cui realtà come figure storiche non viene mai messa in dubbio”.
Rudolf Bultmann, professore di studi neotestamentari, ha detto: “Il dubbio se Gesù sia veramente esistito è infondato e non merita di essere confutato. È del tutto evidente che egli è all’origine di quel movimento storico, di cui il primo stadio tangibile è rappresentato dalla comunità cristiana primitiva palestinese” (Gesù, trad. di G. Barbaglio, Queriniana, ed. italiana a cura di I. Mancini, Brescia, 2008, p. 13).
Will Durant, storico, scrittore e filosofo, ha dichiarato: “Che pochi uomini semplici [gli evangelisti] possano aver inventato in una sola generazione una personalità così possente e affascinante, un’etica così nobile e così ispirata a umana fratellanza sarebbe un miracolo ancor più clamoroso di quelli ricordati nei Vangeli” (Storia della Civiltà, Cesare e Cristo, trad. di A. Mattioli, Mondadori, Milano, 1957, p. 718).
Albert Einstein, fisico tedesco di origine ebraica, ha affermato: “Sono un ebreo, ma sono affascinato dalla figura luminosa del nazareno”. Quando gli venne chiesto se considerava Gesù un personaggio storico, rispose: “Senza il minimo dubbio! Nessuno può leggere i Vangeli senza avvertire la presenza reale di Gesù. La sua personalità pulsa in ogni parola. Nessun mito è così pieno di vita” (W. Isaacson, Einstein: la sua vita, il suo universo, trad. di T. Cannillo, Mondadori, Milano, 2008, p. 373).