Secondo me la vita non è una cosa per tutti. C’è chi è inadatto a cantare, chi a recitare, chi a giocare a basket, chi a fare il genitore, chi a costruire case. Ci sono cose per le quali puoi impegnarti quanto vuoi, ma non potrai mai raggiungere risultati adeguati e secondo me tra queste cose c’è proprio anche la vita. E le scelte che ti si pongono davanti sono due: o ti rinchiudi in casa, continui a vivere infelice e aspetti che la morte ti travolga, senza il tuo intervento oppure decidi di tua spontanea volontà di toglierti la vita, senza che essa stessa la tolga a te, prima di te. Purtroppo l’analisi della realtà mi porta a fare queste considerazioni da cui derivano queste tristi conclusioni, in quanto è palese che certuni non potranno mai riscattarsi, redimersi e ottenere un posto nella società, ma sono appunto costretti a stare sino alla morte ai margini della società o a pensare essi stessi a eliminare il problema alla radice tramite suicidio. Sì, la morte a volte può essere un’eccelsa forma di liberazione!