Io a 33 anni ho capito che gli esseri umani sono bravi a fare schifo, non di certo a eccellere. Io posso reputarmi personalmente più "bravo" o meglio "preparato" rispetto a parecchie altre persone con cui mi posso paragonare, fino a pensare che magari chi viene dopo possa essere decisamente meglio di me in altro.
Abbiamo però tutti dei difetti; tutti sbagliamo in qualcosa; tutti abbiamo un paio di scheletri nell'armadio.
Solo nei film e nelle fiabe si possono trovare persone realmente pure e capaci di fare solo del bene.
Definirci comunque tutti uguali mi pare realmente stupido: non sono democratico e non ritengo che le persone debbano avere le medesime opportunità. Se io mi faccio il mazzo per laurearmi col massimo dei voti, automaticamente mi pongo, almeno sul piano educativo (e di conseguenza professionale), su un gradino più in alto rispetto a chi si è fermato alla terza media e ha preferito passare le giornate sui videogiochi anziché sui libri.
Se sono pio dal punto di vista legale, automaticamente tra me e un assassino, un ladro e uno stupratore ci passa un abisso.
Eppure la società dei giusti e del potere del popolo ti impedisce di affermare una sacrosanta verità perché se no diventa brutto, crudele, meschino, arrogante, sfacciato, politicamente scorretto, ingiusto.