Pork_Eater Non volermene ma, al di là della verbosità di quello che hai scritto, direi che questa è più una speculazione di parte che un'analisi sociologica, per la quale (forse) dovresti conoscere la materia in analisi. In sintesi: hai mai guardato 'veramente' più di uno o due film horror? :')
In ogni singolo passaggio sembra che tu stia parlando più di un Rambo a caso (istinti naturali, spontanei, dell'essere umano: paura, istinto di sopravvivenza, violenza etc etc etc) che de L'Esorcista.
Mi pare pleonastico sottolineare che nella maggior parte degli horror (non tutti, non è un assoluto, bada bene) c'è il mostro e il sangue e in un Moonlight pescato dal mazzo ci sia il gay di colore e la retorica poetica del caso.
"Oltre a questi ci sono altri elementi sul piano soprannaturale, direi quasi trascendente, che nel mondo guidato dall'immanente non si ritrovano" Eh, mavà? Addirittura oltre a questi, in aggiunta. L'horror è, per sua costituzione, 'soprannaturale'. Poi, forse, non è sempre detto, in aggiunta, ci sarebbero anche elementi quali il personaggio positivo; non violento; volendo di colore, perché no (Get Out!); spesso addirittura gay, pensa (o tabagista, alcolista, fornicatore, paranoide, e tutto il corollario dello spettro emotivo/comportamentale umano); di sinistra (Uh, toh, a proposito de L'Esorcista) :')
Mah...mi sto figurando cosa penserebbero i savi che inventarono un Olimpo di dei fatti a immagine e somiglianza degli uomini, un Olimpo soprannaturale, decisamente trascendentale, fatto anche e soprattutto di invidie, odio, vendetta, capriccio, discriminazione, sangue, orrore puro...la culla del pensiero e della civiltà, il 'modello' 🙂
(Baci)