Durante la Prima Guerra Mondiale furono mandati a combattere e a morire, tra gli altri, ragazzini di 16 anni (la famosa generazione del '99).
Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu fatto altrettanto, ragazzi di 17-18 anni mandati a morire. Se hai un nonno o un altro parente ancora in vita che vi ha partecipato puoi domandare tranquillamente. Senza tener conto di tutti i civili uccisi durante eventi come il bombardamento alleato su Roma, le Quattro Giornate di Napoli o la strage di Marzabotto (dove furono uccisi anche bambini), solo per rimanere in Italia.
Per non parlare delle generazioni di giovani americani e vietnamiti distrutte dalla Guerra del Vietnam, o di quelle juogaslave durante la guerra dei Balcani.
E poi ci sei tu, che stai seduto davanti allo schermo del tuo PC, a grattarti le palle con tutte le comodità del mondo, a non fare un cazzo dalla mattina alla sera, che parli di "gioventù distrutta" perché non puoi uscire la sera per andare a prenderti l'aperitivo.