Pablo Escopar non mi risulta che ci sia la minima prova di quanto affermi. A parte che è dallo studio della Hooker del '58 (che, ad oggi, non mi risulta sia ancora stato smentito, ma al contrario che abbia ricevuto numerose conferme) che è stato dimostrato che l'omosessualità non è un disturbo (E se lo fosse non capisco in base a quale criterio dovrebbe esserlo). Ma poi le cosiddette terapie sono una ciofeca metodologica per qualsiasi triennalista (ad es. Nessun test per discriminare gli omosessuali dai non omosessuali -e test del genere esistono-, errori nella selezione del campione -che viene fornito da associazioni interessate-, errori nella concettualizzazione dell'omosessualità -che viene intesa come l'avere rapporti omo, prendendo in esame la mera componente sessuale-, risultato controllato con intervista telefonica -che non è proprio il metodo più attendibile-, assenza completa di studi di follow up -che servono a monitorare il cambiamento nel tempo-, ecc.). Inoltre queste pseudoterapie si basano su teorie freudiane superate dallo stesso Freud (che è come basarsi sulla teoria Freudiana secondo cui il controtransfert -oggi riconosciuto dai freudiani come principale strumento a disposizione dell'analista- come un disturbo... anzi, non è nemmeno paragonabile perché almeno Freud questa teoria non la superò mai, ma ci pensarono altri dopo di lui) e sugli scritti di Moberly (teologa degli anni '80, non proprio una scienziata). Oltre ciò c'è da parlare dei successi che, a detta dei sostenitori, si aggirano intorno al 27% (tuttavia all'interno di questa cifra ci sono i non omosessuali confusi circa il loro orientamento sessuale, gente che resta omosessuale e mente, gente che resta omosessuale ma dissocia completamente gli impulsi sessuali, gente che semplicemente resta omo ma non copula, gli "ex ex gay", ecc. che queste ricerche non sono in grado di individuare per le importanti dalle metodologiche di poco sopra). Inoltre, valutando i meccanismi alla base di queste teorie (ossia l'utilizzo massiccio di dinamiche dissociative -che, in minima parte ed alternate a dinamiche integrative sono anche utili, ma se usate in modo eccessivo sono alla base di gravissimi disturbi- dirette contro parti fondamentali del sé come l'orientamento sessuale) non sorprende che molto spesso causino danni in chi si sottopone a queste pseudoterapie che vanno da cose più blande (ad es. Calo del desiderio sessuale, acting out dissociati omosessuali fuori controllo) a danni molto più gravi (es. Depressione o suicidio). Insomma, ad oggi le pseudocure per le non malattie non sono proprio una ottima idea (se si ha a cuore il benessere della persona).