Generalmente, per molti il carcere finisce per essere poco più di una lunga vacanza gratuita. L’idea della pena dovrebbe consistere nel far sì che chi ha commesso un crimine trascorra il tempo affliggendosi per il danno che ha provocato. Ma questo, quasi mai, accade. È una questione legata alla natura umana: non si può pensare che chi è stato artefice di certi orrori abbia davvero una coscienza.
Il tempo rubato è una scemenza, non ci sta rimpianto, questa è gente che non ha mai voluto fare nulla nella vita, anche se avessero 100 anni di vita sicura la butterebbero via. Stare per loro chiusi in 4 mura a vita non cambia nulla.
È vero che tutti abbiamo un lato oscuro e che l’essere umano è, in un certo senso, bipolare: può scegliere di fare il bene o il male. Ma, esistono studi che dimostrano come, nella mente di alcuni psicopatici, i neuroni specchio non funzionino correttamente. Anche se a livello razionale capiscono il dolore degli altri, non lo sentono davvero. È una questione emotiva: certe aree del cervello semplicemente non si attivano. In altre parole, alcune persone non provano empatia e, per questo, appaiono “cattive”. Non perché abbiano un "gene del male", ma perché manca loro qualcosa nel modo in cui percepiscono il mondo comune.
Alla luce di tutto ciò, non credo che abbiano davvero senso né la pena di morte né l’ergastolo. Nessuna delle due risolve il problema fondamentale, che è dentro la natura umana. Nessuna di queste pene serve da deterrente per chi è davvero intenzionato a commettere atrocità. E, cosa ancor più grave, la condanna non è mai commisurata al dolore che questi individui hanno provocato.
Forse l’unica idea realmente coerente è quella antica, brutale, ma chiara: la legge del taglione. Non per vendetta, ma perché è l’unica che si avvicina a una forma di proporzione diretta tra crimine e conseguenza. Tutto il resto: pene detentive, rieducazione, misure alternative, suona più come una costruzione artificiale che non tiene conto della realtà profonda di ciò che alcuni esseri umani sono davvero