misterxyz1979 Il vero amore è a vita. Ed è anche nella morte. Non costringerei nessuno che non lo voglia a permanere in uno stato vegetativo, che non è vita, e nemmeno esistenza: perdita di coscienza e consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante, nessuna interazione significativa con il mondo esterno, nessuna risposta agli stimoli, disfunzione degli emisferi cerebrali con risparmio del diencefalo e del tronco encefalico tale da preservare solo le funzioni vitali. Restare accanto ad una persona in questa situazione è un estremo atto d'amore; ma deve essere una scelta, non un obbligo o un "dovere." Se mi trovassi in questa condizione (o, nel mio caso, altra di intollerabile e irrimediabile sofferenza psico-fisica), vorrei l'eutanasia (la mia scelta, di fatto). Amare, a volte, è anche lasciare andare.