suppongo che ti riferisci al diaframma propriamente detto, la struttura ventilatoria; le valvole che chiudono e separano lo stomaco da esofago e duodeno sono rispettivamente il cardias e il piloro che potrebbero essere considerati moralmente dei diaframmi, mentre il diaframma propriamente detto non si trova all'interno della cavità addominale propriamente detta, anche se effettivamente è in continuità con la fascia dello stomaco tramite peritoneo/legamenti gastrofrenici;
va precisato che, anche se una certa disfunzione del diaframma è in qualche misura comune a tutta la popolazione o quasi, difficilmente è la sola causa principale di gonfiore addominale, anche se può comunque contribuire; il diaframma spesso è particolarmente condizionato da condizioni emotive e psicosomatiche e anche da condizioni gastriche (il singhiozzo ne è un esmpio);
per prima cosa andrebbe fatto un controllo medico per escludere cause, condizioni, controindicazioni e per eventuale reindirizzo alla figura competente; una volta che la disfunzione del diaframma acquisisce la priorità, la cosa migliore sarebbe rivolgersi a un operatore sanitario ("fisioterapista" o "massaggiatore e capo bagnino degli stabilimenti idroterapici") che oltre al titolo sia effettivamente competente, cosa tutt'altro che scontata, soprattutto perché alcune possibili manovre usate nel trattamento manuale del diaframma sono rischiose e molto facili da sbagliare se non si ha una formazione specifica; va detto che l'approccio manuale diretto è comunque secondario all'esercizio attivo eseguito dal paziente e spesso la terapia manuale non è necessaria; inoltre, l'operatore sanitario può valutare l'effetiva disfunzione del diaframma, il grado, il tipo, la simmetria e potrebbe reindirizzare da un altro operatore sanitario se la causa della disfunzione del diaframma o del gonfiore fosse di diversa competenza;
sommariamente, possiamo considerare tre tipi principali di azioni, a parte quelle valutative e quelle eventualmente mediche/chirugiche:
- valutazioni manuali, attivazioni e esercizi assistiti con manovre manuali (fisioterapista o massaggiatore e capo bagnino degli stabilimenti idroterapici)
- evwntuale manipolazione connettivale fasciale, indiretta perché il diaframma non è direttamente accessibile manualmente (massaggiatore e capo bagnino degli stabilimenti idroterapici)
- esercizi sia per il diaframma che per la muscolatura in gnerale, soprattutto quella addominale come il trasverso dell'addome (fisioterapista, chinesiologo, istruttore)
quest'ultimo punto è quello fondamentale e può anche essere svolto in autonomia, fermo restando il fatto che bisogna conoscere le condizioni di salute e la loro scala di priorità; un esercizio generico per il diaframma è quello di tenere ferma la gabbia toracica e insiprare/espirare molto profondamente e molto lentamente, gonfiando e sgonfiando la pancia e trattenendo per un paio di secondi il respiro alla fine di ogni inspirazione e di ogni espirazione; in caso di difficoltà di coordinazione si può provare a mettere una mano sulla pancia per cercare di spingerla o in alternativa, da sdraiati (supini) si può mettere un piccolo peso sulla pancia e cercare di sollevarlo inspirando, sempre con le suddette modalità