smarrito è la solita cazzata all'italiana. Mi spiego, in Italia (almeno da diversi anni) funziona così: una stagione deludente, a livello simbolico si esonera l'allenatore anche se la scelta è poco efficace ed efficiente. Ne arriva uno nuovo, che non conosce la squadra, l'ambiente, parte con un metodo diverso, tattiche diverse, lui deve conoscere i giocatori, questi devono adeguarsi agli schemi e trovare fiducia nella persona; occorre tempo, non avviene da un giorno all'altro. Durante questa fase di integrazione, la squadra ha dei risultati mediocri perché si sta abituando alla transizione, l'opinione pubblica è del tipo "l'allenatore non è così bravo" e mentre sta per ingranare, si pensa già al sostituito. E poi ci chiediamo perché ci sia instabilità.
Nel caso di Simone Inzaghi, è quasi un'eccezione che sia durato quattro anni. Se cerchi allenatori dell'Inter (discorso analogo vale per altre squadre e anche per la nazionale italiana), dai un'occhiata al post-Mourinho, in particolare da fine 2010 al 2015, ben 7 allenatori (Gasperini è rimasto per ben tre partite 😅); dal 2016 al 2017 ben quattro cambi con tre persone (Stefano Vecchi è tornato dopo la parentesi Stefano Pioli nel mezzo). Insomma, forse a livello organizzativo c'è qualcosa che non funziona e un turnover del genere mi chiedo come possa creare stabilità e portare risultati.