Ret Intanto training autogeno, per tutelare il nostro equilibrio interiore e cercare di tenere a bada rabbia, frustrazione e paura. E poi cercare di decidere la strada da percorrere.
Denunciare, in caso di reati (sempre, bisognerebbe farlo sempre).
Vendicarsi: da un punto di vista psicologico, la vendetta può fornire un sollievo e la sensazione di aver “pareggiato i conti;" però richiede un enorme consumo energetico, e rischia di far passare dalla parte del torto (sconsigliabile).
Perdonare, se si è dei santi (io non lo sono, quindi per me il perdono non è un'opzione): rinunciare ad ogni rivalsa su chi ha commesso l’ingiustizia e annullare il risentimento nei suoi confronti.
Accettazione passiva: alcune ingiustizie sono fuori dal nostro controllo, quindi non si può che prendere atto che si può essere immeritatamente vittime di un’ingiustizia, che non sempre “ognuno ha quel che merita." che purtroppo esistono eccezioni ingiuste.
Ribellarsi con intelligenza (diverso dal vendicarsi): parlare dell'ingiustizia subita a chi ci sta accanto ed eventualmentente alle autorità competenti, e chiedere aiuto; indignarsi, indigarsi sempre, non smettere mai di indignarsi di fronte al male, e ribellarsi con i mezzi (leciti e legali) che si hanno a disposizione.
In ogni caso: mai, assolutamente mai, tentare di giustificare le ingiustizie ricorrendo a una spiegazione razionale, o addirittura addossare la colpa alla vittima: “In fondo un po' se l’è cercata/me la sono cercata," "Se lo è meritata."