Gesù ci insegna pertanto a perdonare, “fino a settantasette volte”. Certo i suoi insegnamenti non risulterebbero mai a nostro danno. Tutto quello che insegnò aveva origine da Geova, ‘Colui che ci insegna per il nostro beneficio’. (Isaia 48:17; Giovanni 7:16, 17) Possiamo quindi essere certi che perdonando gli altri operiamo per il nostro stesso bene. Prima di esaminare perché dovremmo perdonare e come farlo, può essere utile chiarire cos’è e cosa non è il perdono. Il concetto che abbiamo del perdono può in certo qual modo influire sulla nostra capacità di perdonare quando qualcuno ci offende.
Perdonare chi ci ha offeso non significa condonare o minimizzare quello che ha fatto; non vuol dire neanche lasciare che gli altri si approfittino di noi. Dopo tutto, quando Geova ci perdona, certo non considera i nostri peccati una cosa da poco e non permetterà mai che uomini peccatori calpestino la sua misericordia. (Ebrei 10:29) In Perspicacia nello studio delle Scritture, il perdono è così definito: “Remissione di una colpa; fine di qualsiasi risentimento verso l’offensore e rinuncia a ogni rivalsa”. (Volume 2, pagina 555)b La Bibbia ci fornisce valide ragioni per perdonare.
Perdonsre significa non portare rancore e il rancore ci logora. Invece chi ci ha fatto il torto probabilmente non ci pensa neanche... Va da sé che ci facciamo un doppio danno.
Ripeto vedi sopra perdono non vuol dire condonare ma passare sopra e farci scivolare di dosso quei torti che ci hanno fatto. Torti... Non abusi violenze ecc. Ma comunque stiamo meglio noi se non coviamo continuamente rancore.