Hanno scelto l'attuale italiano ma c'era il francese molto più parlato?

misterxyz1979

La diffusione dell'italiano letterario come lingua parlata è un fenomeno relativamente recente. Nella sua Storia linguistica dell'Italia unita (1963) Tullio De Mauro ha stimato che al momento dell'unificazione solo il 2,5% degli abitanti d'Italia potesse essere definito "italofono".

Si deve in particolare al Manzoni l'aver elevato il fiorentino a modello nazionale linguistico, con la pubblicazione nel 1842 dei Promessi sposi, che sarebbe diventato il testo di riferimento della nuova prosa italiana.

Ecco oggi quali dialetti sono rimasti legati a quel fiorentino.

Una di queste regioni ( la Corsica) non è nemmeno italiana. Significa che se fosse per noi l'italiano di oggi non sarebbe mai esistito.

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Circa nello stesso periodo anche il francese non godeva della diffusione di cui gode oggi, si stima che durante la rivoluzione solo il 15% della Francia parlasse francese. Il Francese era la lingua dello stato tuttavia in Francia a partire da metà del XVI° secolo, l'Italia aveva una situazione differente in quanto prima delle guerre d'indipendenza non vi era un'unità politica.

misterxyz1979

Il_Buio_L_Alba se non era il francese potevano scegliere un altra lingua più parlata. Anche lo spagnolo andava bene. Questo fatto di inventarsi un identità è una cazzata. Alla fine la nostra vera identità sono i dialetti che vanno integrati alla lingua nazionale scelta se si vuole creare un identità autentica. Ma per evitare di isolare l'Italia sarebbe stato ideale scegliere una lingua nazionale molto usata nel mondo.

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misterxyz1979 Magari "la nostra vera identità è il dialetto" vale per te, io lo parlo poco e male. Comunque ti invito a studiare un po' di storia della lingua italiana, hai le idee confuse.

misterxyz1979

Il_Buio_L_Alba
La lingua italiana nasce dal fiorentino, ma non è l'origine di tutti i nostri dialetti. Fu adottata come lingua ufficiale da chi governava l'Italia, pur essendo diversa da quella usata oggi. Ho libri sull'italiano della Prima Guerra Mondiale, e sembra un'altra lingua. L'Italia è nota per i suoi dialetti, spontanei e non insegnabili a scuola. Una lingua nazionale dovrebbe integrare parzialmente i dialetti, ma non accade mai in nessuna nazione. Valorizzare i dialetti è importante, ma serve una lingua forte per dialogare con il mondo e sostenere l'economia della nazione.

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misterxyz1979 "L'Italia è nota per i suoi dialetti, spontanei e non insegnabili a scuola."
1) I dialetti sono "insegnabili a scuola" a patto che ne venga standardizzata la grammatica.
2) L'Italia non è l'unica nazione in cui coesistono diversi dialetti, ad esempio Germania, Svizzera, Austria e persino Italia ospitano diverse varianti del tedesco, non tutte mutuamente intelligibili. Lo stesso vale per Spagna, Regno Unito, Filippine, Stati Uniti, e assumerei praticamente quasi ogni altra nazione.

"serve una lingua forte per dialogare con il mondo e sostenere l'economia della nazione" se devi dialogare con il mondo esiste l'inglese che attualmente è la lingua franca, non hai bisogno di parlare la tua lingua madre per forza.

"Valorizzare i dialetti è importante" su questo punto sono d'accordo, anche se non è fondamentale.

"Una lingua nazionale dovrebbe integrare parzialmente i dialetti" perchè? A che scopo?