Cosmo Ha se si tratta di una persona a me cara sto giù di morale per qualche settimana ma poi bisogna lasciar andare via tutto e proseguire con la propria esistenza.
asso io ho perso mio padre da un momento all’altro, nel 2018, a 61 anni. Eravamo legatissimi e mi metteva una serenità incredibile addosso ma non so perché non ho mai avuto un attimo di disperazione per la sua morte, ho elaborato in modo sereno
aerial Ha Non esiste un "giusto" o "sbagliato." C'è chi affronta i lutti piangendo e richiudendosi in sé, chi distraendosi, chi gettandosi nel lavoro, chi uscendo di casa e magari andando per locali... Persone diverse, modi diversi.
Acq Cordoglio, dignità e rispetto per il defunto e le persone che gli sono vicine. Sono abbastanza adulto da saper gestire sia il dolore che l'indolenza.
Maria Antonietta Ovviamente piango però più angosciante della morte è la riunione per la veglia di tutto il parentado o il vicinato. Gente ipocrita che manco ti guarda in faccia e fa finta di piangere. Uno schifo. Quando lui/lei era in vita tutti lo trattavano male o se ne infischiavano, quando lui/lei è morto/a tutti stavano lì a compiangerlo/a e a dire quanto fosse straordinario.
Ratatouille.... un miscuglio fra un ratto ed un intruglio ? impiego molto tempo per l'accettazione, resto senza un pezzetto di cuore
aerial Ha Ai morti non importa (sono morti). Non è chiudendosi in casa a piangere che li si "rispetta," ma ricordandoli e portandoli dentro di sé. L'elaborazione del lutto è un processo personalissimo e totalmente intimo, e ognuno lo affronta a modo proprio.