Credo che una cosa simile non andrebbe fatta perché rovina l'immersione nel film: c'è un limite alla sospensione dell'incredulità. Anche in quelle classifiche sul web, quei film sono perlopiù penosi. Per esempio, in Funny Games (quello originale, non il remake, che ho visto ma ricordo meno) succede in modo molto palese, e lì mi è proprio calata tutta la tensione creata. Se accennata o inserita in modo intelligente, può anche funzionare. Per esempio, in Magnum P.I. lui aveva l'abitudine di guardare la telecamera in modo complice quando succedeva qualcosa di buffo, e ci stava benissimo.
Ma pensiamo ai monologhi interiori di Dexter, per esempio: anche lì c'è la rottura della quarta parete, ma non passa attraverso lo sguardo o un contatto diretto con il pubblico. Rimane quella distanza tra spettatore e attore: lui è ancora Dexter, un serial killer, ma allo stesso tempo entriamo in contatto con lui grazie alla voce interiore dei suoi pensieri, che ce lo rende anche più umano.
Nei film di Allen, lui può anche parlarti, ma di base sono commedie. Non per sminuire la commedia, ma lì è più facile perché conta meno la recitazione e più la narrazione, almeno secondo me.