Anna è una bella ragazza di 24 anni che vive a Pontedera in provincia di Pisa.
E' di famiglia benestante e ha tutto ciò che potrebbe pretendere dalla vita: si sta anche per laureare in ingegneria gestionale, dunque avrà davanti una luminosa carriera lavorativa.
Ha un solo problema che la attanaglia: le puzzano i piedi in una maniera indecente.
Le ha provate tutte, compreso Odor Control del Dottor Scholz, ma non c'è stato niente da fare.
E questo le sta condizionando anche la vita sentimentale.
Infatti ogni volta che finisce in intimità con un ragazzo, questo scappa appena lei si spoglia e non si fa più vedere.
Addirittura il figlio del sindaco, un riccone che le faceva il filo da mesi, è dovuto battere in ritirata già ben da prima che finissero a letto, quando lei ha avuto l'infelice idea di togliersi una scarpa e fargli piedino da sotto al tavolo, durante il loro primo appuntamento.
Anna è' ben conscia di questo suo guaio, a volte prova a riderci sopra pensando che tutto sommato nella sfiga le è andata anche bene che ha il piede piccolo così contiene i danni, mica come quella spilungona della sua migliore amica Luana che ha quarantuno e mezzo.
Anna però intanto si sta facendo terra bruciata attorno, e parlando proprio con Luana viene a conoscenza di un certo Beppe Fetish che vive a Napoli, e si decide ad andare a incontrarlo speranzosa che qualcuno finalmente capisca il suo problema.
Anna chiede a Luana di accompagnarla, lei accetta con piacere chiedendole soltanto in cambio una specie di "open bar" su tutti i limoncelli, di cui è ghiotta.
Partono da Firenze con il Treccia Rossa, ma all'altezza di Settebagni (frazione di Poiteasciughi) Anna all'improvviso sente un pizzichio molto forte al piede destro e si toglie istintivamente lo stivaletto, accorgendosi che c'era dentro un ragnetto, ma ormai il danno è fatto: la gente scappa via dalla carrozza non per l'insetto ma per la puzza di gorgonzola andata a male.
Addirittura a Roma Termini evacuano il treno per una ventina di minuti, poi l'odore poco alla volta si dissolve e il viaggio può proseguire.
A Napoli alloggiano in Corso Umberto, e dopo aver visitato assieme la città, la sera dopo il loro arrivo si recano al Vomero al Miseria E Nobiltà, dove vengono accolte in pompa magna dal padrone di casa Beppe Fetish che come da prassi fa togliere scarpe e calze ad Anna e le sniffa i piedi in cambio di cinquanta euro.
Ma Beppe capisce subito che ha di fronte una fuoriclasse, e che quella sniffata di euro ne vale almeno 200.
Cerca però di non scomporsi essendo in pubblico, ma dentro di sè ha un tumulto, sente le farfalle fare festa con tanto di campane e olivolì olivolà.
Si limita a chiederle il numero di telefono, promettendole che l'avrebbe presto chiamata.
E così fa, una settimana dopo.
Le dice che lui in Toscana non ci ha mai messo...piede, che non ha mai visto l'Arno, non ha mai bevuto il Brunello e che per lui la Maremma è solo una bestemmia.
Insomma, prova a farsi invitare e ci riesce.
Lei gli fa da cicerone, vanno a visitare la Val D'Orcia, Firenze la hulla del Rinascimento, e soprattutto vanno al mare.
Mentre si trovano stravaccati in spiaggia a Tirrenia, scatta la passione tra i due.
Affittano la stanza di un motel a ore, e sono footjob a macchinetta, uno dietro l'altro.
Lei però a un certo punto spazientita gli chiede di farla sua, lui con un pò di fatica ci riesce e poi si ricompongono e si addormentano abbracciati.
Un paio di mesi dopo lei scopre di aspettare un bambino, è al settimo cielo, e anche Beppe è molto felice e si trasferisce presso il loro casale a Pontedera.
Nasce Luigino detto Ginetto, tutto sembra andare a gonfie vele ma...
Ma di un feticista e soprattutto di un'amica, non ci si dovrebbe mai fidare.
Anna una sera torna a casa e scopre quattro bottiglie di limoncello Villa Massa quasi vuote sul tavolo in tinello, poi si sposta in cucina dove trova Luana che si sta facendo succhiare il grosso alluce da Beppe.
Lui cerca di giustificarsi: "Melius est abundare quam deficere ,o come diceva Totò abundantis abundantibus".
Ne nasce un bel triangolo grazie al quale rimangono in equilibrio sia la famigliola che l'amicizia.
E vissero fetishlici e contenti.
Fine