aerial io ad esempio detesto il mio
Neanche a me piace particolarmente il mio. Non mi chiamo né Alessia né Alessandra. Il nickname l’avevo fatto senza pensarci troppo giusto per fare l’account infatti quell’123 fa ridere (ma vabè) 😅. Il mio vero nome è usato soprattutto in America ma negli anni 90 e 2000 qualcuno lo usava anche in Italia ma non c’erano tante persone col mio nome in giro soprattutto in piccole città come la mia (io ne ho conosciute solo un paio). Per via di alcuni giochi con le lettere a scuola mi prendevano in giro. Da piccola in qualunque posto (comune, ospedale…) sbagliavano sempre a scriverlo e lo scrivevano nella variante italiana. Adesso, forse grazie ai social, la gente giovane di solito lo scrive correttamente mentre quelli più anziani tendono a sbagliare a scrivere la prima lettera quindi ogni volta quando dico il nome in qualche ufficio pubblico dico il mio nome e poi aggiungo :”con la… (lettera)”. Onestamente da piccola avrei messo la firma per poter cambiare il nome col soprannome con cui mi chiamavano a casa e se qualcuno mi avesse chiamata diversamente sarei stata contenta 😅. Crescendo ho capito che erano sciocchezze alle quali davo peso inutilmente. Adesso che sono grande ci ho fatto l’abitudine e non gli do più tutta questa importanza e anzi, mi farebbe strano cambiare nome. Alla fine è un nome lungo quanto il cognome, che hanno poche persone quindi è pure originale, dai. A me dipende dai nomignoli, alcuni mi piacciono e altri no. Sono dell’idea che i nomignoli andrebbero dati solo a persone che li hanno già da sempre e solo se gli piacciono e non improvvisati. Per esempio ho sempre detestato quando mi chiamavano con le prime due lettere del mio nome, mentre ho sempre considerato molto più bello/musicale quando mi chiamavano con le prime 4 lettere (e poi era così che mi chiamavano a casa quando ero piccolina). Devo ammettere che mi piace molto il soprannome e per niente il nome. Alcuni nomignoli sono carini/affettuosi, altri sono per una questione di praticità, altri però non sono un granché. Per dire ho sempre detestato il diminutivo di Francesco (Checco), perché a scuola trasformarlo da Checco a checca è un attimo e i genitori per primi dovrebbero rifletterci un po’ su e chiamarlo diversamente. A volte mi chiedo ma i genitori cosa pensano quando danno i nomi o certi soprannomi, alcuni sono un po’ cattivelli (tipo quelli che chiamano il figlio col nome del nonno che magari si chiama Gastone che è vecchissimo e fa pure rima con coglio*e). Se una bambina fa di cognome Lampa e loro gli danno il nome Dina, non pensano che la gente possa scherzarci sopra? Più di una volta è capitato di incontrare clienti con nomi con combinazioni assurde/divertenti per alcune persone
aerial E anche gli stranieri hanno diritto ad essere riconosciuti e conosciuti col loro vero nome. Costa davvero poco, ma li fa sentire "accolti."
Eh, ma la gente non sempre ci riesce 😅. Mio nonno, ad esempio, non è mai riuscito a pronunciare il nome di mio marito e gli ha dato un diminutivo del nome. Al lavoro lo chiamano per cognome perché è più semplice. Quando andiamo in qualche ufficio scrivo io il nome perché ho una calligrafia bellissima e leggibile perché basta una lettera e poi è un problema (soprattutto per i documenti che una volta a seguito di un cavillo, ha dovuto correggere una lettera che hanno sbagliato nel luogo di nascita perché i documenti dovevano essere tutti identici al certificato di nascita). Prima mi lamentavo del mio nome, ma quando andiamo da qualche parte bisogna fare lo spelling come quando una persona deve dire il codice fiscale (i di Imola) e così via. Farli sentire accolti dipende, coi documenti ci sono sempre problemi a non finire per delle stupidaggini tipo che all’improvviso perde l’iscrizione al medico di base perché non ha ancora aggiornato il vecchio soggiorno con quello per lungo periodo e gliene avevano dato un altro provvisorio rinnovabile quando aveva perso l’altro (anche se adesso quello lungo periodo gli spetta di diritto), il soggiorno vecchio aveva una data di scadenza e loro calcolano quella e non il fatto che è sposato con un’italiana. Sotto diversi punti di vista è più italiano di certi italiani e anche per tutti questi casini vorrebbe richiedere la cittadinanza che però non passa mai nemmeno la prima fase perché c’è un razzista che rifiuta a prescindere con le scuse più assurde documenti legalizzati, apostillati che passano pure per il ministro degli esteri del suo paese e fanno mille giri. Vanno bene per tutti, pure per gli avvocati e con quei documenti addirittura si è riuscito a sposare e a ottenere il porto d’armi. Vanno bene per chiunque tranne che per quel disgraziato che non si sa come oltrepassare se non spendendo un pozzo di soldi in avvocati o spostando la residenza chissà dove così è competenza di un’altra prefettura ma pure quello è un bel problema 😅. Il nome è solo l’inizio, a loro non frega nulla nemmeno se hai tutto il diritto di rimanere qui a vita. Per poter far sentire accolto qualcuno dovrebbero anche risolvere certi problemi inutili. Certe volte sembra quasi che li creino di proposito…