Maurizio888 Purtroppo ci sono persone che sono accecate dalla sofferenza e in quel momento non si rendono minimamente conto di quello che dicono o fanno. Mio padre ha avuto una vita difficile, era obeso gravissimo, aveva tantissimi problemi e non era abbastanza forte da riuscire ad affrontarli. Sai come giustificava il primo tentativo di suicidio fallito? “È stato un momento di buio” e non riusciva a dare nemmeno altre spiegazioni, né a me che avevo 11 anni né allo psichiatra e a chi gli stava intorno. Era come se in quel momento non fosse in lui eppure se tu lo incontravi non sembrava minimamente un pazzo, ragionava normalmente ma ogni tanto aveva dei periodi di depressione anche molto duri (al punto che si rinchiudeva dentro casa, fumava, beveva, non usciva, mangiava solo merendine, non apriva nemmeno la finestra e stava tutto il giorno al buio e davanti al computer senza voler parlare con nessuno e ignorando totalmente pure me che dovevo vivere chiusa dentro casa come lui e imparare a fare le faccende domestiche da sola. Dopo il secondo tentativo di suicidio è morto. Quella volta mi sono sentita completamente sola e abbandonata perché era il mio unico genitore rimasto ed ero una ragazzina. È stato egoista? Per me sì, perché non puoi però non hai idea di quello che stava passando (oltretutto anche quando era vivo mi avevano tolta da lui). Sotto tanti punti di vita non è stato un padre, è stato un disastro ma era sempre in difficoltà, gli ho voluto comunque bene e alla fine ho capito che non ha senso colpevolizzare o giudicare chi sta male e che non fa bene nemmeno a noi stessi e alla fine sono riuscita a superarlo e ad andare avanti