Lorenzo.
Era notte e le luci dei lampioni illuminavano, insieme alle automobili che sfrecciavano in strada, quella periferica via romana.
Lorenzo, in cannottiera nera e pantaloni di tuta, attendeva nella sua automobile l'arrivo di qualcuno. Dal suo smartphone, posizionato al lato del volante, Spotify trasmetteva Euforia di Annalisa, la cantante preferita da Augusta.
Lo sportello lato passeggero si aprì.
Era Augusta.
Si sedette accanto a lui e Lorenzo quasi svenne alla vista di lei in mini abito nero con la scollatura a V in pizzo. Finalmente poteva vederle le gambe e soprattutto il décolleté. Era sì in sovrappeso, ma per lui quella donna era tentazione.
"Cosa facciamo ora?" chiedeva lui, desiderando la sua felicità.
"Augusta abbassò la testa, si scostò i biondi e ondulati capelli dal viso arrossato. Cercava qualcosa nella sua borsetta da sera. Le mani erano smaltate di rosso porpora e ingioiellate.
Il giovane innamorato attendeva una sua indicazione.
"A dire la verità, Lorenzo, non possiamo andare da nessuna parte" affermava rammaricata
"Amore mio, perché mai? Cosa c'è che non va amore?" Lorenzo non riusciva più a sopportare il dolore; un altro muro innalzato da Augusta e sarebbe scoppiato in lacrime.
"Lorenzo, a dire la verità..." le labbra erano carnose e rosso acceso, eppure lui avrebbe giurato che fino a un attimo prima fossero al naturale.
La giovane donna protendeva sempre più le labbra verso lui e iniziò a fare le fusa.
"Lorenzo, non possiamo andare da nessuna parte, perché ho dimenticato a casa le mutandine"
"Cosa? Cosa hai dimenticato?"
La bocca di Lorenzo era spalancata, gli occhi sbarrati dallo stupore.
Non riusciva a proferire parola.
Quindi la provocante donna tirò indietro la parte inferiore dell'abito che, a una seconda occhiata dell'innamorato, si era tinto di rosso, svelando tutta la soffice coscia sinistra fino quasi a mostrare cosa ci fosse oltre.
Non fece in tempo a fermarla, che proseguì :" Ho freddo, perché non ho le mutandine e neanche il reggiseno"
Prima che Lorenzo potesse intervenire in qualche modo (erano in una strada secondaria di notte, ma pur sempre per strada) Augusta si abbassò le spalline dell'abito fin sotto il busto, rivelando un traboccante seno florido che a vederlo Lorenzo stava quasi a perdere di nuovo i sensi.
La mano della donna si allungò sul cavallo dei pantaloni dell'uomo.
Er Montone perse i sensi.
Aprì gli occhi e si ritrovò nel letto a casa di Tony o' pizzaiuolo a Napoli. Gli bastarono pochi secondi per capire che si era trattato di un sogno.
Aveva dormito in cannottiera bianca e slip. Si guardò in basso, ancora da sdraiato, e vide il segno inequivocabile del sogno dal quale si era appena svegliato.
"Augusta!..." si girò su un lato e riprese a dormire.