L'educazione su strada è uno dei grossi problemi di questo paese, che rispecchia il problema generale dell'educazione. La strada è di tutti, ma questo non significa che puoi farne ciò che ti pare. La spocchia dei ciclisti, e in particolare i cosiddetti "cicloamatori", per intenderci, quelli che vanno in giro in gruppo vestiti con quegli abiti orrendi pieni di scritte, caschetto e occhiali a mosca, è derivata dalla convinzione di essere i migliori, perché pedalano e sono ecologici. E invece è solo gente che fa sport (non usano la bici per spostarsi per necessità) su strada, andando a disturbare tutti gli altri utenti che invece si spostano per altri motivi. E, ritenendosi i migliori, credono di poter fare tutto. Stando in gruppo, poi, credono di trovarsi al Tour de France, con la differenza che lì le strade vengono chiuse al loro passaggio, mentre nella vita di tutti i giorni, se circoli in gruppo dai un fastidio enorme agli altri utenti. Peraltro in gruppo amano viaggiare affiancati, sorpassandosi l'un l'altro senza ritegno, e non si fermano allo stop o ai semafori, altrimenti "perdono il ritmo". Ma sai che caxxo me ne frega a me del tuo ritmo?