Fragolina_91
premesso che tutto dipende da cosa viene definito esattamente per "mattino presto", "sport" e "risultati" che effettivamente si vogliono ottenere;
indipendentemente da questi fattori, a digiuno il corpo è in uno stato catabolico, cioè di degrado per assenza di nutrienti, quindi è ovvio che sarebbe controproducente affaticarlo ulteriormente;
subito dopo un pasto c'è un maggior afflusso di sangue verso i tessuti che digeriscono, assorbono e metabolizzano i nutrienti e le sostanze tossiche del pasto, ma questo afflusso in sé non ci impedisce di fare anche attività fisica contestuale, tuttavia, per altre ragioni, come la compressione addominale o il fatto che i nutrienti richiedono un certo tempo per entrare in circolo nel sangue e riparare il corpo, è meglio aspettare comunque alcuni minuti prima dell'attività fisica, proporzionalmente alla quantità e digeribilità del pasto;
poi ci sono fattori individuali, ormonali, luminosi e meteorologici da cui dipendono la predisposizione psicologica e metabolica a allenarsi durante un certo orario del giorno e di certe stagioni specifiche;
a livello fisico metabolico non ci sono grandi differenze, a eccezione di alcuni fattori non associati direttamente al rendimento dell'attività fisica in sé, per esempio, il fatto che al risveglio (per qualche minuto), il riposo e il cortisolo rendono più sensibili al dolore e alla fatica, inoltre, dopo un periodo di decubito (sdraiati) i dischi intervertebrali sono più idratati e voluminosi, quindi hanno il vantaggio di essere più resistenti a rottura (e conseguente protusione e ernia discale) e tendono le fasce paravertebrali (stirano la muscolatura della colonna)
in ultima analisi, ferme restando alimentazione, nutrizione, riposo e stile di vita in genere, l'attività fisica all'inizio della giornata sarà, entro certi limiti, lievemente più faticosa ma più sicura rispetto a quella a fine giornata, perlomeno in termini articolari