La famiglia cinese Konju composta da sette persone, padre madre e cinque bambini, si trasferisce a vivere in una casetta a prezzo stracciato sulla strada che porta da Roma a Zagarolo, sui castelli romani.
Appena insediatisi, il padre e la madre decidono di inaugurare la casa con una spingardata epocale.
E così vanno avanti per settimane.
I bambini sentono i rumori del letto che cigola e ululati vari da parte dei due genitori in calore, e si spaventano pensando che la casa sia impestata.
I due genitori li rassicurano che non c'è nessun fantasma, e tre mesi dopo la mamma annuncia alla famigliola...ma guarda un pò...che è in arrivo un fratellino.
I bambini gelosissimi non la prendono bene, per niente. Dicono improperi e parolacce verso i loro genitori.
Il padre si incazza e dopo avergli assestato quattro sganassoni, li manda tutti quanti a fare un giro.
I cinque ragazzini si inoltrano nel boschetto circostante dove fanno incetta di lamponi (dopo che la mamma aveva fatto incetta di...ehm...banana) e mirtilli. Ne raccolgono un enorme cesto.
La sera quando tornano a casa tutti belli fieri mostrano il raccolto ai genitori per farsi perdonare.
Si mettono a tavola e trangugiano tutte quelle leccornie della natura, buonissime.
A metà notte si svegliano tutti quanti con un gran mal di pancia.
Essendoci un solo cesso nella villetta, sono costretti a uscire e farla in giardino.
Cagano talmente tanto che la mattina dopo passa di lì un camion e lo scambia per una montagna di letame, raccogliendo tutto.
E vanno avanti così, per una settimana. Caga-raccogli, caga-raccogli.
Pochi mesi dopo nasce il bambino, e viene chiamato Strunzolo.