Intelligenza Artificiale e diritto all'oblio
Il diritto all'oblio è stato riconosciuto nel 2014 dalla Corte di giustizia europea, consente la rimozione dei propri contenuti ritenuti obsoleti o non più rilevanti, è quindi una tutela del cittadino. Il problema oggi nasce con l'IA, tutti i chatbot sono stati addestrati su dei dati e questo database non è sempre aggiornato (quindi oltre alla freschezza delle informazioni, nasce anche il problema potenziale del diritto all'oblio). Vale a dire che un chatbot può essere stato addestrato prendendo delle informazioni dal web, informazioni che ho scritto io in una certa data e in seguito ho deciso di rimuovere la pagina, richiedere la deindicizzazione: Google ha soddisfatto la mia richiesta e le informazioni sono state cancellate, il chatbot però è stato istruito su quei dati e non avviene alcun aggiornamento in automatico, il database el chatbot, salvo modifiche da parte degli sviluppatori, rimane. Per esigenze molto specifiche è possibile scrivere direttamente ai fornitori dei chatbot (quindi OpenAI, Google, DeepSeek, ecc) o scrivere anche al Garante della Ptivacy, compilando appositi moduli. Per il resto, sempre consapevolezza in ciò che facciamo, le informazioni che forniamo ai chatbot (consentire al chatbot di reperire nuove informazioni, ricevere feedback ecc è ciò che spinge al continuo miglioramento di questi servizi, l'importante da parte nostra è prestare attenzione prima di fornire informazioni sensibili, così come i dati che abbiamo pubblicato nel web).