user7288 direi proprio di sì, ma con forti malinterpretazioni riguardo al "vero" nichilismo proposto da Nietzsche, con "Dio è morto" ovvero simbolicamente l'iniziale impatto che dobbiamo subire quando avviene un radicale cambio di valori e credenze (per varie ragioni, cambia la società in modo brusco, una teoria scientifica fa posto ad un'altra eliminando "ciò in cui abbiamo sempre creduto", ecc) e poi la "volontà di potenza" che dovrebbe guidarci al raggiungimento di uno stato superiore, "oltreuomo", liberarci dall'attaccamento dei precedenti valori, anziché scegliere il degrado totale e lo stato di abbandono. Quindi:
- nichilismo attivo: dovrebbe indicare la volontà di raggiungere una nuova fase, nuovi valori, eliminando il vecchio ormai inutile, non più valido (per varie ragioni)
- nichilismo passivo: fermarsi alla prima fase (crollo delle certezze, valori, credenze) e in modo passivo, non avere più alcuno stimolo, degrado e decadentismo; di certo se prendi l'Italiano medio (Italiano, ma non solo) difficilmente infatti puoi pretendere che compia chissà quale salto, percorso di crescita e autorealizzazione, capacità di accettazione e nuovo riadattamento
La nostra attuale società diciamo che è un misto di tendenze (pseudo)positiviste e negativiste, pessimiste. Considerato quindi che degrado, rinuncia a miglioramenti di vario genere, rassegnazione ecc fanno parte di questo nichilismo passivo, la parte che ho invece definito (pseudo)positivista è la cosiddetta "evoluzione" della nostra società, in teoria orientata ad un miglioramento, più aperta ed inclusiva ecc, dico "pseudo" perché poi la direzione che prende non è quella realmente sperata e utile, anziché oroentarci ad una reale (forse utopica) etica universale per esempio, siamo più interessati ad un'inclusività stupida a livello di linguaggio, grammaticale (Ə, *, "gender-fluid", "genere non binario", LGBTQIA+ e dopo il "+" aggiungo "e chi più ne ha più ne metta"): insomma lontano anni luce da quello che poteva essere un risultato sperato.