Horror⠀ a parte il classico errore delle generalizzazioni (chi più, chi meno come per tutte le cose), a livello generale possiamo ricondurci al pensiero di Schopenhauer, di cui avevo già accennato nella discussione Che bello non poter realizzare niente di ciò che si desidera:
La sua analisi pessimistica lo porta alla conclusione che i desideri emotivi, fisici e sessuali, attuati sotto la spinta onnipervasiva della volontà, che presto perdono ogni piacere dopo essere stati assecondati, e infine divengono insufficienti per una piena felicità, non potranno mai essere pienamente soddisfatti e quindi andrebbero limitati, se si vuole vivere sereni
Più nello specifico, abbiamo:
La volontà di vivere produce incessantemente nell'uomo bisogni che richiedono soddisfazione: desideri, che sono dunque reazione ad un senso di mancanza, di sofferenza.
Difficilmente però tutti i desideri si realizzano, e la mancata realizzazione di alcuni di essi causa un'ulteriore, più acuta sofferenza
Da riflettere dunque su quanto scritto. Ricorda poi che l'impatto, l'entità di tutto ciò è soggettiva, quindi generalizzare sarebbe sbagliato (anche se, in linea di massima, può valere quanto scritto sopra). Da considerare anche l'aspetto relativo (piuttosto che assoluto), ovvero a livello tuo soggettivo, "la differenza rispetto a prima". Un esempio semplice e materiale, se avevi due milioni di euro e ne perdi uno, resti con un milione e sei triste, disperato per quanto accaduto, ragioni quindi in relativo; penso che invece in termini assoluti la stragrande maggioranza delle persone farebbe festa per avere a disposizione un milione di euro!