GTA VI (ce) sì, l'ho già sentito, appunto l'agricoltura naturale, "agricoltura del non-fare", ovvero lasciare che ogni cosa prosegua da sé.
In breve, come principio diciamo pure che fa pena. Nessun produttore serio ne farebbe uso e di certo chi produce non è così stupido da sprecare tempo e risorse. Vediamo delle considerazioni:
- tempo: sì, certamente si risparmia tempo (eviti la potatura, eviti la concimazione, trattamenti, lavorazioni del terreno, ecc)
- efficacia vs efficienza: la natura evidentemente "funziona", i prodotti crescono anche da sé, va bene; però in termini di ottimizzazione della resa, della produzione (numeri) così come la qualità (verdure selvatiche o coltivate, c'è una bella differenza!)
Diciamo che tutto questo può avere senso come principio, come spunto di incentivare il "naturale" piuttosto che antropizzare ogni singolo processo, anche con prodotti chimici, veleni ecc. Sarebbe però sbagliato evitare ogni forma di intervento (anche la potatura e la preparazione del suolo??) che tra l'altro potrebbe anche fare bene alla pianta stessa, quindi nemmeno nell'ottica economica, massimizzare la produzione. Non a caso anche l'agricoltura biologica non segue questo stupido e non funzionale estremismo, occorre dunque riflettere su ciò (tralasciando poi il fatto che talvolta l'etichetta "Bio" è solo un pretesto di marketing, giustificare un aumento di prezzi anche dove di vero "Bio" c'è ben poco, ma qui entriamo in un altro discorso).