L'Environmental Protection Agency vuole ridurre i controlli sulle emissioni delle centrali elettriche
Da wired.com vediamo che l'EPA, di fatto l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente degli Stati Uniti ha proposto di ridurre gli standard di emissioni delle centrali elettriche, sostenendo che non contribuiscono in modo sostanziale all'inquinamento atmosferico (in realtà sono la seconda fonte di emissioni di CO2 negli USA).
Arrivano molte critiche e le ragioni sono ovviamente politiche: con i Dem, l'amministratore dell'EPA, Lee Zeldin, ha accusato le amministrazioni Obama e Biden di "voler soffocare la nostra economia per proteggere l'ambiente"; è chiaro che i Repubblicani, quindi Trump, nell'equilibrio "ambiente vs crescita economica" si collocano dall'altra parte.
Fra gli argomenti a favore, Zeldin ha però giustamente affermato che l'enorme crescita dei Data Center (vedi Intelligenza Artificiale e Cloud) sta aumentando a dismisura la domanda di energia. Vedi anche: Sostenibilità: Google vs OpenAI vs Microsoft.
L'amministrazione dell'EPA ha deciso di revocare lo stop di Biden alle centrali a carbone e gas (ridurre le loro emissioni del 90% entro i primi anni del 2030, principalmente attraverso l'uso di tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio), settore che ora si trova in declino a causa della concorrenza del gas naturale e delle energie rinnovabili.
Nel frattempo, il pianeta continua a riscaldarsi. I dati dell'Osservatorio di Mauna Loa alle Hawaii, pubblicati dalla NOAA, mostrano che a maggio la concentrazione media mensile di CO2 ha raggiunto 430,2 parti per milione, la prima volta nella storia registrata che le medie stagionali di CO2 superano le 430 ppm.
Insomma, questa nuova presa di posizione dell'EPA, sotto l'amministrazione Trump, non è affatto benefica per l'ambiente. Infine un'immagine tratta dallo stesso articolo.
