GTA VI (ce) sì certo, almeno in parte. Questione già evidenziata da Kant in Critica dela Ragion Pura, ripreso e approfondito maggiormente da Nietzche in Genealogia della Morale. Ovviamente siamo a conoscenza della differenza fenomeno/noumeno: almeno a livello "di base", sai che la realtà che percepisci è filtrata dai tuoi apparati sensoriali, della radiazione luminosa vediamo solamente lo "spettro visibile", poi anche sensorialmente ci possono essere meccanismi di distorsione che ci causano una percezione alterata; a livello di intelletto, pensiamo forse di essere esenti da soggettivismo? Il modo di percepire e intendere la realtà, può essere "simile" fra me e te, ma le diverse strutture della nostra mente (quindi oltre all'aspetto sensoriale) di fatto determinano in noi un diverso modo di intendere le cose, costruire la realtà. Il soggettivismo estremo nietzschiano può essere sintetizzato come <<il mondo è ciò che noi lo interpretiamo>>, vale a dire che con N soggetti (persone) abbiamo N diverse interpretazioni della realtà. Con il prospettivismo (in breve, analizzare una serie di punti di vista diversi dal tuo) ci avviciniamo sempre più ad una interpretazione "più universale" (pur sempre limitata, ma siamo d'accordo che espande la visione rispetto a fare uso solamente dei propri sensi e del proprio intelletto, con la presenza di "filtri" e "strutture", sia sensibili che cognitivi).
Quindi è corretto dire in un certo senso "la vita è un'illusione". Non è però necessariamente negativo, molte illusioni sono funzionali. Con questa consapevolezza che si rifà ai limiti della conoscenza, possiamo dire:
- funzionali alla "vita pratica": il mondo è discontinuo, vedi gli atomi, noi percepiamo tutto come unificato, continuo; una semplificazione che nella vita di tutti i giorni (tralasciamo la meccanica quantistica) evidentemente funziona, è quindi un "mindfuck funzionale" (termine applicato da me per intendere questo concetto) dato che sarebbe realisticamente improponibile (o spesso comunque fortemente sconveniente) considerare ciò che dal punto di vista funzionale può essere
- funzionali a "stare bene": l'accettazione di vivere in un'illusione, l'accettazione che ci saranno sempre dei limiti alla conoscenza, rende "possibile la vita di tutti i giorni" e questa accettazione viene spiegata più in dettaglio con il concetto di Oltreuomo (Così parlò Zarathustra)
Quindi tirando le conclusioni, i punti fondamentali sono:
- siamo consapevoli che la nostra è solo un'interpretazione della realtà (per le varie ragioni spiegate)
- la mia interpretazione della realtà, sarà un po' diversa dalla tua interpretazione
- prospettivismo: provando a considerare e analizzare punti di vista differenti dal proprio, si ha una visione più generale, andando oltre i propri limiti (qualunque essi siano)
- "mindfuck funzionali": ci fa comodo definire "cose non vere" e approssimazioni funzionalmente valide ma concettualmente sbagliate (prendila così, anche se andrebbe approfondita) per la vita di tutti i giorni (prendo in mano un oggetto, non sto a pensare ai miliardi di atomi che lo compongono e le relazioni che tengono uniti e in interazione tali atomi e particelle subatomiche)
- con questa consapevolezza, occorre arrivare poi alla fase di accettazione