A Roma, ch'io sappia, si dice ciofeca per intendere che un determinato oggetto —a seguito d'acquisto— si è rilevato peggiore delle aspettative.
Per i cibi o bevande, non credo che sia appropriato tale termine, ad eccezione del caffè che —come riportato in altre risposte— è di pessimo gusto (può essere bruciato o troppo acquoso o, per converso, troppo corto).