Premettendo che il mondo nel 1945 era diventato un posto parecchio, parecchio, ma parecchio brutto, anche a causa del Giappone che, tra l'altro non mostrava alcuna intenzione di volersi fermare, posso dire che paradossalmente la bomba atomica non è stata neanche il peggiore dei genocidi di quel periodo e certamente sarebbe potuta essere usata molto peggio . Non dico che usare l'atomica fosse l'unico modo per indurre il Giappone alla resa, ma certamente era il più rapido, sicuro e con minor costo in termini umani per l'esercito statunitense. Ovviamente il costo umanitario fu invece catastrofico per il Giappone.
Io tendo a non biasimare e incolpare nessuno, cerco di non giudicare gli USA perché riesco ad immaginare cosa doveva significare per un soldato americano che era a malapena riuscito a sopravvivere al massacro del D-Day e alle operazioni militari nel Pacifico (con tutti i traumi fisici e psicologici che queste operazioni portarono), dover invadere anche il Giappone e dover ripercorrere, ancora una volta, quegli attimi tremendi che sembravano non finire mai. La bomba atomica invece significava una resa incondizionata, immediata e senza ulteriori vittime statunitensi (e probabilmente molte meno anche per i giapponesi, al netto degli effetti delle radiazioni che invece furono notevolmente problematici per il Giappone negli anni a venire). E poi sì, gli americani ci avevano investito tempo, risorse e soldi nella bomba atomica, quindi non è da escludere che la volessero anche "provare" sul campo dopo tanti sforzi per anticipare i tedeschi.
Con questo non voglio assolutamente giustificare l'utilizzo della bomba atomica, né dico che fosse "necessario". Forse gli stessi termini potevano essere raggiunti anche in altri modi, ad un costo umanitario molto maggiore (anche per i giapponesi). O forse no. In fondo si parla pur sempre di scelte etiche dunque ognuno tragga le proprie conclusioni e giudichi, se proprio vuole farlo. Io ho deciso di non farlo.