Lamantino Ulixes Infatti, intendo proprio il contrario, e cioè in parole povere l'agire. Essere giudici del proprio sentire interno, come Nietzsche. Lui s’identificava in tutti i suoi pensieri e attraversava le varie filosofie dall’interno (come disse, "Sono stato Tutti i nomi della storia”, cercando di essere il più oggettivo possibile e trascrivendo ogni passaggio e stato d’umore nella dottrina della potenza e della vita - una visione totalizzante al di là del bene e del male)
Un esempio pratico? Uno che ha un disturbo ossessivo deve per forza vivere quei pensieri dall'interno come fossero i suoi, ma con distacco riesce a rimanere lucido e non esserne in balia.
O ancora più in là, una psicosi “lucida”, essere sospeso tra 2 mondi, uno con una visione propria (vedere le cose con un altro linguaggio), e l’altro con una visione comune.
Nietzsche insegna che il filosofo può e deve essere tutto questo. È per questo che la malattia fortifica non solo la sapienza.
<<Come interpreti delle nostre esperienze.
Un tipo di rettitudine è rimasta estranea a tutti i fondatori di religione e ai loro simili: non hanno mai fatto delle loro esperienze vissute una questione di coscienza della conoscenza. «Che cosa ho vissuto, in realtà? Che cosa è accaduto in realtà in me e intorno a me? La mia ragione era abbastanza chiara? La mia volontà era rivolta contro tutti gli inganni dei sensi e valorosa nel difendersi dalla fantasia?» - nessuno di loro si è posto queste domande, e tutti i cari religiosi non se le pongono neppure ora: hanno semmai sete di quelle cose che sono contrarie alla ragione e non vogliono rendersi troppo difficile il dissetarsi, - ecco perché sperimentano «miracoli» e «rinascite» e odono le voci degli angioletti! Ma noi, noialtri, assetati di ragione, vogliamo vedere le nostre
esperienze negli occhi con lo stesso rigore che dedicheremmo a un esperimento scientifico, ora dopo ora, giorno dopo giorno! Vogliamo essere noi stessi i nostri esperimenti e le nostre cavie.>>
(La Gaia scienza)
IDEA: PENSIERO ASTRATTO
ASSOCIAZIONE IDEA GRADIMENTO/IGNOTO/NEGATIVO GIUDIZIO (IDEALISMO)
IDENTIFICAZIONE: INTERNO ALL’IDEA E AL GIUDIZIO (PENSIERO COME AZIONE, L’UOMO PIU’ SAGGIO IL PIU’ RICCO DI CONTRADDIZIONI)
AZIONE: LIBERA VOLONTA’ - PENSIERO NEUTRO E POI IDENTIFICAZIONE ENERGICA
Come vedete nel processo è chiaro che gli idealisti si sono fermati al pensiero astratto, mentre Nietzsche sostiene in realtà, addirittura, che anche nella presunta oggettività del pensiero neutro e delle idee siano celati dei motivi fisiologici propri su cui si baserà poi il giudizio del filosofo. Spingendosi più in là si è identificato all’interno del giudizio formulato e agli oscuri impulsi ma con distacco consapevole (o almeno per quanto è possibile rimanerne distaccati sotto quella pressione) e ha riportato i “sintomi”.
Il punto è: gli idealisti si fermano al pensiero astratto e non si fidano delle esperienze personali per presunta oggettività (virtù) o per una questione metafisica (viltà)? Penso che @Ulixes saprà darmi una degna risposta, dato che quella di Platone seppur non la condivida era una filosofia aristocratica, non alla portata del volgo o di mestieranti del pensiero.
Io miro a comprendere i segni di santità del buddhismo, dell’induismo ed Eroe tragico, totalmente diversi dal santo cristiano.
Forse non è chiaro che tutto il corso dell'evoluzione degli istinti naturali umani è stato ostacolato dal cristianesimo nel modo più disgustoso, e per questo che oggi non si sa più cosa è o non è naturale, lo dobbiamo agli istinti e a divieti nell'anima fatti dal cristianesimo nei secoli dei secoli, di cui noi siamo solo innocente e incolpevole evoluzione! Se noi soffriamo cosi' tanto dentro di noi, sappiatelo che lo dobbiamo al cristianesimo e al suo mondo interiore di mortificazione del corpo, di cui la croce è espressione di volontà di morte par excellence!
Cos'è la vita? Crescita, sviluppo, ed è questo il compito dell'uomo, liberare la natura dalla condanna della vita bestiale e accrescere la potenza vitale (chiamatela anche più semplicemente vitalità, per chi non se la sa figurare) dei propri esemplari.
Invece il cristianesimo vuole proprio l'opposto del paganesimo, mette la salvezza dell'anima e la compassione (contro ogni vitalità, ogni sviluppo del vigore fisiologico e gioia innocente) al posto della salute del corpo e della purezza dell'anima. I Greci e i Romani miravano alla Grandezza, tutto ciò che è venuto con la falsificazione psicologica cristiana è non solo deprimente, ma spaventoso!!
I Romani erano i buoni in Occidente per l'epoca, con la vittoria di Giudea ha preso il via il cristianesimo per mezzo della cospirazione della croce (non quello che voleva Gesù) , noi quindi in quanto europei siamo eredi dei "cattivi", altro che amore del prossimo e una morale di solo Bene. Noi siamo eredi di istinti malati e paurosi, è una contaminazione che riguarda secoli e tutta la nostra civiltà, sembra inarrestabile ancora oggi.....
La durezza psicologica e la solennità del guerriero, il grande entusiasmo, il grande amore, l'ebbrezza dionisiaca e quel rapimento meraviglioso, allegro e gioioso tutti quegli stati d'animo elevati che celebravano e consacravano la vita che erano di norma a Roma, ma ancora di più presso i Greci e la tragedia sono scomparsi dalla civiltà europea, sono scomparsi dai nostri istinti!! Tutto PER COLPA del cristianesimo e dei suoi "bassi" e sudiciosi esponenti che non hanno mai provato nulla del genere, mentre per il paganesimo ad esempio era l'affermazione e la glorificazione della vita in sè, soprattutto una forma di gratitudine di un cuore colmo e felice!
Questa è la verità che io ho scoperto, poi possono dire pure che io dico fantasie e che sono un pazzo visionario (come anche Nietzsche) e che il cristianesimo della Chiesa è il migliore degli insegnamenti mai apparsi sulla terra perchè ha vinto e ancora oggi la Chiesa domina, ma è solo una sporca menzogna e non ho più paura di dirlo!