𝓐𝓵𝓯𝓪𝓻𝓸𝓶𝓮𝓸𝓶𝓪𝓷
Secondo me oggi nella scelta i pregiudizi non c’entrano niente, anzi chi lavora in un settore tecnico-scientifico (uomo o donna che sia) è ben visto e ha anche più possibilità lavorative. Per me ognuno ha interessi diversi, pochi sono realmente bravi nelle materie scientifiche, quelle umanistiche sono alla portata di tutti anche di chi ha delle difficoltà di apprendimento o ha dei problemi particolari che riesce a laurearsi più facilmente con un insegnante di sostegno o un tutor che li segue. Fanno eccezione certi autistici che sono particolarmente bravi nelle materie tecniche e scientifiche. Molte donne sono più interessate alle materie umanistiche rispetto a quelle scientifiche o a dei settori piuttosto che ad altri. Non a caso molte donne hanno un istinto materno che le porta anche a prediligere un settore rispetto ad un altro, ad esempio negli asili nidi, nelle scuole materne, alle elementari sono quasi tutte donne. Io non ci vedo nulla di male in questo, non è che le donne debbano diventare uomini in tutto e per tutto snaturandosi, mettendo da parte quello che a loro piace fare solo perché la società odierna glielo impone. In classe con me al liceo delle scienze umane c’era un solo ragazzo e aveva anche un leggero ritardo mentale. Nella mia città all’Itis c’erano classi con solo ragazzi o al massimo una o due ragazze. Secondo me dipende molto anche dalle persone. Ognuno andrebbe appoggiato nelle sue inclinazioni, è logico che se una donna che vuole fare la maestra d’asilo viene fatta iscrivere ad ingegneria probabilmente dopo poco abbandona gli studi, mentre un’altra che vuole fare ingegneria e ci si iscrive può terminare brillantemente gli studi. Credo che sia uomini che donne con tanto impegno possano riuscire in determinati ambiti a patto che siano di loro interesse e che siano portati in determinate materie