Nella leziosità di quest’ultima domenica di luglio, mi ritrovo assorto a esaminare le lancette dell'orologio che con passo inesorabile procedono a oscillare reiteratamente, trasportandomi platonicamente con esse lungo il flusso dell'esistenza.
Immensamente schiacciato dal peso di questo scorrere incessante e dal tintinnio regolare e cadenzato. Il tempo incede, inclemente, lasciando il solco del rimpianto e della nostalgia in un cuore sventrato