Curioso. Roma, che tanto elogi, non faceva questi discorsi... gli immigrati li accoglieva (ma a differenza di come facciamo noi oggi li sapeva gestire, e poteva gestire). E anzi, espandeva la cittadinanza alle varie province conquistate se dimostravano di aver acquisito le basi della Romanità, a differenza di come facciamo noi oggi, che si sta tra i due estremi dello ius soli e della cittadinanza negata ad oltranza.
Inoltre non si facevano problemi a fare vera integrazione culturale (non la cavolata che viene proposta oggi, o l'omologazione che alcuni vorrebbero).
E soprattutto non credevano a boiate sulle razze inferiori e simili, i discorsi più "confondibili" con quelli razzisti, li faceva sulla base della cultura, e non erano nemmeno discorsi assolutisti (es. questa cultura fa schifo, la nostra è superiore... bensì dicevano sempre di ogni cultura i pregi e i difetti, anche della loro).
Inoltre, almeno secondo la mitologia Romana, ricorda che i Romani che tanto esalti erano figli del meticciato che tanto aborrisci (Enea non era tanto italiano, e i Romani dei tempi di Romolo rapirono le donne Sabine, cioè di un altro popolo), per avere da loro dei figli.
Magari studiarle prima le trollate... ci si evita qualche figura un po' barbina.
Comunque sono anch'io d'accordo che l'Italia attuale non sia degna della sua storia. Ma non per cretinate come la storia dell'immigrazione (fossero solo quelli tutti i pregi di Roma, ci sarebbe poco di cui essere orgogliosi.)