𝓐𝓵𝓯𝓪𝓻𝓸𝓶𝓮𝓸𝓶𝓪𝓷 In Giappone la censura della pornografia è severa e ha radici antiche. Se hai voglia di leggere, ti segnalo questo articolo e questa discussione: https://hentai.forumcommunity.net/?t=30388801, da cui:
"L'origine della censura pornografica in Giappone risale al lontano 1907, anno di approvazione del Codice Penale giapponese (Keiho), agli albori del moderno sistema legislativo del Sol Levante. E nonostante sia passato ormai un secolo, la questione è tutt' altro che risolta. Analizziamo la situazione nel dettaglio: l' Articolo 175 del Codice Penale giapponese del 1907 sancisce che "chi diffonde, vende o mette in mostra pubblicamente libri e disegni osceni e materiale affine è condannato alla pena di un massimo di due anni di reclusione o al pagamento di un' ammenda di un massimo di 2.500.000 yen o cifra inferiore. Chi è in possesso di materiale di questo genere allo scopo di metterlo in vendita, è passibile della medesima condanna."
Da qui deriva la necessità anche per i mangaka e per le case di produzione di anime hentai di censurare le parti intime nei loro lavori, poiché essi vengono considerati al pari di un qualsiasi contenuto pornografico e quindi 'materiale osceno'. Ecco perché molto del materiale hentai che viaggia per la rete e sul nostro forum presenta la tanto odiata censura. Tutti gli hentai 'uncensored' sono invece quelli che sono stati esportati per essere venduti e fruiti in Occidente: ecco perché spesso ci ritroviamo a dover aspettare anni per vedere la fine del nostro anime hentai o doujinshi preferito in versione completa senza censure. La questione si fa poi spinosa se parliamo di case di produzione che non hanno ancora grandi contatti con l' Occidente e dalle quali quindi non possiamo sperare di vedere delle importazioni uncut; ne è un esempio (purtroppo) la Pixy, produttrice di anime hentai di degna fattura come l' ormai famoso e amato Taimanin Asagi (Anti-demon Ninjas), Himekishi Lilia, Sion, ecc.."