Telecom Italia, quotazione ai massimi da 5 anni
Telecom Italia (MIL:TIT) o TIM S.p.A. si trova ora ai massimi da cinque anni, con una crescita molto forte: +60% da inizio anno e, viste le fluttuazioni, sempre circa il +60% negli ultimi 12 mesi. Lato investimento a lungo termine è sempre sconsigliata (ognuno faccia ciò che vuole, ma personalmente la sconsiglio), il rating è discreto per il solo fatto che le azioni sono fortemente monopolizzate (investitori istituzionali italiani e stranieri, "altri azionisti" sono solo il 20,84% del totale). La quotazione negli anni passati ha mostrato dei picchi poco sostenibili (anni '90, bolla delle dot-com, ecc), dal picco di 9,2€ di inizio 2000 all'attuale 0,4€ (nonostante un incredibile +60% da inizio anno) ha quindi perso il 95,7% della quotazione, un valore assurdo!
Si pensa che la digitalizzazione (transizione verso la fibra ottica), riduzione del debito e possibile pagamento di un dividendo agli azionisti (che ad oggi non è presente) continuerà a trainare in positivo il trend (in media, un +7% circa) almeno per il prossimo anno. Per il resto, fatturato annuale stabile o in calo, con margine netto sempre in calo: rapporto P/E addirittura non calcolabile essendo un'azienda in perdita. Parte degli ricavi (nonostante il margine netto sia comunque in perdita) è data dal risparmio dei costi in seguito al licenziamento del 43% dei dipendenti nell'ultimo anno.
Quindi per ribadire che l'azienda non ha fondamentali solidi, è "tenuta in piedi" dallo stato e altri azionisti come Poste Italiane (anch'essa detenuta in parte dallo stato) e lato trading, ha senso solo a livello speculativo (eventualmente con stop loss imprescindibile, visto anche il forte ipercomprato attuale) e assolutamente non come investimento a lungo termine.