"La vita è un incidente banale dalle conseguenze letali." Sicuramente nessuno sceglie di nascere, e questa è la prima, più pesante e irrevocabile decisione che qualcuno prende al posto nostro. Ma così, almeno per ora, funziona la biologia riproduttiva, e nulla c'è da fare. Così come non ci si può sottrarre alle leggi chimiche, fisiche e, appunto, biologiche che regolano il mondo. Nemmeno si sceglie quando e dove nascere; e indubbiamente il contesto storico, familiare e socio-culturale influenza il nostro sviluppo, la nostra personalità, il nostro carattere. Da questo contesto però, se lo si vuole, ci si può emancipare e allontanare: non è una condanna assoluta e non ci pre-determina in modo necessario, inevitabile, già scritto (come potrebbe fare, ad esempio, una patologia genetica; e qui nature vs nurture). Lo si può fare sviluppando ed esercitando un pensiero critico, costruendosi un sistema di valori e di princìpi diverso, in base al quale regolare il nostro comportamento e il nostro agire; prendendo decisioni in autonomia, indipendenza e coscienza. In questo modo (e fermi restando i vincoli, i limiti e le influenze di cui sopra, e gli accidenti e gli incidenti imprevisti che nella vita sono sempre dietro l'angolo) l'essere umano può diventare il principale artefice della propria sorte.