Per mia nonna ero bellissima. Per i bulli che mi hanno tormentato per quasi tutta la vita, un "cesso ambulante," un "roito semi-abortito" (cito a memoria; che certe parole non si dimenticano). Il bullismo (termine e fenomeno con un significato ben preciso; anche in senso normativo/legale), fisico e psicologico, ha fatto danni seri, alla mia autostima e al rapporto con il mio corpo (distrutto in modo irreparabile, ormai). Ci sono voluti anni, per capire che sono i bulli, a sbagliare: loro la colpa, non delle vittime. Individui che sfogano rabbia, frustrazione, invidia, rancore su chi trovano più debole, esposto, sensibile, fragile; e colpiscono senza pietà, per "divertimento" (malato, sadico gusto di far soffrire) e per "sentirsi superiori" (in modo malato e sadico). A spintoni, calci, pugni, ma anche a parole - non si dimentichi che le parole (sì, anche quelle digitate, già ✍️) hanno un peso, e notevole, possono ferire e far male; e molto. Da usare con cautela, a cervello acceso (intelligenza, sensibilità, umanità): ma vedo che sin troppo spesso la spina è staccata (e la si vuole tenere staccata). Nella vita di ogni giorno, e in quella online (che sarà virtuale, ma una sua realtà ce l'ha; e danni gravi se ne possono fare anche da dietro un monitor). Prima cosa: imparare a tutelarsi; e, se necessario, a parlare e a chiedere aiuto (non c'è vergogna in questo; vergognosi i comportamenti di cui sopra, e i soggetti che li attuano).