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Tra i suoi romanzi, direi gli esiti maturi del dopoguerra: "Il compagno," "La casa in collina," "Il diavolo sulle colline," "Tra donne sole" e soprattutto "La luna e i falò" - "Ripeness is all:" crescere vuol dire morire. Senza dimenticare "Lavorare stanca," la sua raccolta di poesie del 1936, che già racchiude i temi fondamentali cari a questo autore: non rassicuranti certezze, ma opposizioni, conflitti; città e campagna, agire ed essere, maturità e infanzia...
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.