Io ne ho a bizzeffe, taluni sono anche inconfessabili. Sono quei limiti che la società considera 'gravi', come se vi fossero davvero le cose gravi, come se esistessero un bene e un male.
Sicché, per una questione di comodità, non vi dirò quelli 'gravi-inconfessabili', ma mi limiterò a esporre quelli 'gravi-solo-parzialmente':
1) Non so fare i conti. Soffro di discalculia.
2) Non so relazionarmi con gli altri.
3) Non so parlare. Mi esprimo concisamente. Sono disnomico. Per questo odio i confronti e parlo a monosillabi. Mi confronto solo se il mio interlocutore è disposto ad adottare la brachilogia (dal greco brachys, breve, logos, parola): botta e risposta sostanzialmente. Come Socrate.
4) Non so guidare.
5) A volte ho difficoltà ad aprire le porte.
Eh già, e pensate che non sono tutti. Ne ho anche di più gravi.
Ma, come si suol dire, non tutto il male vien per nuocere. Ho dei grossi impedimenti, non lo nego, ciò non pertanto v'è anche un lato positivo: una serie di abilità mediante le quali riesco, almeno in parte, a compensare.
Non vi dirò quali, sennò passo come uno che vuole ''salvare il salvabile''.
Lo farei, se mi vergognassi di ciò che sono.
Ma non ne vergogno affatto.
Tocca a voi.