✯-Andrea Valente la domanda non è proprio scontata, dipende. Cercando "durata media caldaia", viene indicato un valore di 20 anni, che può essere anche maggiore. Tuttavia è TROPPO generico, poteva andare bene in passato, ma oggi la realtà è molto più complessa, quindi sono da valutare diversi aspetti:
- manutenzione periodica (per obbligo di legge, il controllo va fatto ogni 1, 2 o 4 anni, secondo quanto indicato nel "libretto di impianto", certificato da un tecnico/azienda abilitato)
- età, caratteristiche dell'impianto: quanto costa un'eventuale manutenzione straordinaria? (il ragionamento che si fa anche con un'auto vecchia, conviene ripararla o prenderne una nuova?); un nuovo impianto di classe A o superiore, inquina e consuma meno, ha varie funzionalità aggiuntive
- normative: RepowerEU, "stop vendita caldaie a gas dal 2029" (ex 2040). Spinge chiaramente nella direzione di riscaldamento ibrido e pompe di calore; questo a livello europeo, le singole nazioni possono essere ancora più restrittive (es. Austria addirittura dal 2023, Germania 2024, Paesi Bassi 2026)
- incentivi: classica detrazione Irpef 50% in 10 anni, rate uguali annuali (nuovo impianto classe A o superiore, in pratica tutti quelli attuali) oppure del 65% se rientra in un intervento di sostituzione del vecchio impianto e riqualificazione energetica; l'impianto di riscaldamento/climatizzazione può rientrare anche eventualmente nel Sueprbonus 110%, certo allo stato attuale direi "se riesci ad ottenerlo" anche soprattutto perché il vero problema in questo caso è la cessione del credito, probabilmente non hai un reddito annuale di milioni di euro da cui puoi detrarre diverse migliaia di euro in tasse... Quindi in pratica perderesti quei soldi! Invece con la calssica detrazione Irpef 50% o 65% su spese contenute (poche migliaia di euro, da spalmare in 10 anni) riesci a beneficiarne
Questi sono gli aspetti principali da tenere in considerazione. Come vedi i punti chiave sono molti, è importante quindi fare un'attenta valutazione, anche visti gli incentivi (magari è il momento "conveniente" per cambiare), non si può quindi generalizzare sparando a caso qualche numero, ad esempio dire "20 anni".