Premetto che non ho studiato l'argomento dal punto di vista dell'attivismo intersezionale, benché abbia letto dei libri che spiegano il fenomeno sia da un punto di vista psicologico, sia da un punto di vista sociologico, tra cui uno della Volpato intitolato "Psicosociologia del maschilismo"; e poi esistono diverse scuole che dicono cose differenti, quindi è inutile impazzire dietro la corrente tot che dice tot cose mentre altre le scarta o le ritiene irrisorie quando poi la corrente Y afferma l'esatto contrario.
Quel che posso dire dal mio punto di vista è che l'omofobia, anzi l'omo-transfobia in Italia è un grosso problema che genera forti disagi e discriminazioni nei confronti delle minoranze Arcobaleno, situazioni che a mio avviso sono strumentalizzate sia a destra (con la campagna contro il Genitore 1 e Genitore 2 che in realtà non si riferisce necessariamente a una coppia omosessuale, ma anche a un tutore legale quale può essere un nonno o una coppia di zii), sia a sinistra (dove è possibile ammirare le varie correnti tra femminismi di ogni sorta e centri arcobaleno che si prendono a sassate fra loro per decidere, per esempio, se il povero Ciro deceduto a causa della follia del fratello della sua fidanzata era considerabile una lei o un lui. Quella cosa mi ha dato la nausea).
In Italia c'è ancora una forte pressione contro gli omosessuali in ambedue le frange e infatti io sono davvero scettica che la sinistra italica attuale sia interessata a trovare una soluzione per queste genti.
Pardon, ho dimenticato di inserire la fonte sulla storia di Ciro. Chiedo venia.
https://www.fanpage.it/napoli/morte-paola-ciro-o-cira-lignoranza-delle-parole-e-la-migliore-alleata-della-violenza/