Io ho sempre tifato Juve e Genoa! Delle squadre estere l’unica che mi “rubava” il cuore era la Dynamo Kiev di Lobanovski.
E visto che ci sono voglio svelarti un mio piccolo segreto: per colpa di un fumetto intitolato la storia dei mondiali di calcio a fumetti io divenni sostenitore del Brasile, al punto che nel 1982 piansi di brutto quando perse contro la nostra Italia.
E ancora oggi non riesco a non tifare << Brasile >>.
In particolare la storia che mi aveva colpito di più era stata la partita Brasile-Uruguay del 1950, persa dai padroni di casa per 1 a 2 e in uno stadio (il Maracanà) strapieno (200 mila spettatori) di gente intenda ad urlare << Olè brasil! Olè brasil! >>
Il racconto si basava sulle memorie dei vincitori, i quali erano fieri di aver punito l’arroganza dei brasiliani che volevano stravincere.
Ed era per questo motivo che loro (la squadra dell’Uruguay) decisero di festeggiare la vittoria (restando in anonimo e a mo' di spavalderia) nei locali di Rio de Janeiro.
<< La citta era nera … perfettamente in tinta con il colore di quella notte fonda, eppure quando ci riconobbero la gente ci abbracciò di cuore >> vado un po’ a braccio << E tra una birra e l'altra anche noi ci unimmo alle lacrime dei locali. >>
Lacrime "non troppo fasulle" che poi divennero "vere al 100%" quando, una volta tornati in patria, dovettero consegnare la coppa al governo Uruguaiano che, con la scusa di dover ripianare i suoi debiti, espropriava tutti gli oggetti d’oro. E << Mai come in quel momento avrei voluto tornare indietro nel tempo >> qualcuno di loro lascerà scritto << e poter regalare quella coppa ai brasiliani. >>
Ho detto questa roba per cercare di dire che:
Le nostre idee e le nostre passioni non sono davvero << nostre >>, qualcuno ce le ha vendute. Tuttavia chi riesce ad ammettere questa tremenda sincerità fa un balzo in avanti e diventa cosciente. (Antonio Scalzo)