È necessario prima avere una idea precisa di dio e solo poi possiamo pensare di poter dire:
- << Sì, per me dio esiste! >>;
- << No, per me dio non esiste! >>;
- << Nì, la mente umana non può sapere se dio esiste oppure no! >>
Dico questo perché ─ a mio modesto avviso ─ chi ritiene dio "un essere inconoscibile" e poi però alla domanda << Dio esiste? >> risponde con un secco «Sì!» / «No!» / «Nì!» … ignora che "pappagalla" un pensiero non suo!
Ossia come diceva Kant:
L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a sé stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'illuminismo.
La pigrizia e la viltà sono le cause per cui tanta parte degli uomini, dopo che la natura li ha da lungo tempo fatti liberi da direzione estranea (naturaliter maiorennes), rimangono ciò nondimeno volentieri per l'intera vita minorenni, per cui riesce facile agli altri erigersi a loro tutori. Ed è così comodo essere minorenni! Se ho un libro che pensa per me, se ho un direttore spirituale che ha coscienza per me, se ho un medico che decide per me sul regime che mi conviene ecc., io non ho più bisogno di darmi pensiero di me. Non ho bisogno di pensare, purché possa solo pagare: altri si assumeranno per me questa noiosa occupazione.
Insomma ancora oggi l'illuminismo non ha preso piede, e noi lo vediamo quando la gente prima asserisce frasi come … «Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo» … e poi arriva a dire: «sei pazzo a sostenere quel che sostieni!!!»
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Approfondimento
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I RELIGIOSI (il 90% degli uomini) non vedono esseri inesistenti e non sono pazzi! E d'altronde sarebbe molto-molto strano se il 90% della popolazione umana fosse pazza!
No, più semplicemente i religiosi non hanno sviluppato il senso dell'autocritica e dunque venerano il loro stesso intendere: un intendere manipolato dalle autorità della nazione di appartenenza.
Cioè mentre gli antichi egizi divinizzavano il MATERIALISTICO fiume Nilo, allo stesso modo gli attuali cristiani divinizzano il loro egocentrico e MATERIALISTICO intendere.
Ci terrei a precisare che pure i MISCREDENTI e gli AGNOSTICI divinizzano il loro egocentrico intendere solo che, anziché chiamarlo “Dio”, i primi lo chiamano “Scienza” e i secondi “Dubbio”.
Ovviamente anch'io credo in DIO ─ anch'io credo NEL MIO MATERIALISTICO ED EGOCENTRICO INTENDERE ─ tuttavia io non lo venero e dunque (tecnicamente parlando) non posso dargli l’etichetta << dio >>.
Ma addentriamoci nel concetto: «Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo» … ossia … «sei pazzo a sostenere quel che sostieni!!!»
Tempo fa puntavo, per l’ennesima volta, il dito sull'esistenza di una terza opzione ateistica:
- oltre alla (1) … la NON CREDENZA nelle divinità
- oltre alla (2) … la NON CONOSCENZA degli esseri divini
- vi è anche la (3) … la NON DIVINIZZAZIONE di nessun oggetto reale.
E a quel proposito un Anonimo mi rispondeva così …
L’ateo non crede all’esistenza di una qualsiasi divinità, punto e basta! […] Antonio Scalzo, tu hai la visione del dio nilo o di qualsiasi altro dio, che aveva il popolino ignorante, non i saggi e dotti, per gli egizi, nella tradizione eliopolitana, c’è una bella differenza fra vedere il nilo come dio e vedere il Nilo come “emanazione” (il temine esatto mi sfugge, ma sono abbastanza stanco oggi) della divinità […] IL CREDERE IN UNA DIVINITÀ TI PONE NELLA CATEGORIA DEI CREDENTI, IL PORRE IL DENARO, IL CALCIATORE, IL POLITICO, ECCETERA, IN CIMA ALLE TUE PRIORITÀ, no.
Non è che sostituendo Dio con il denaro si diventi teista, non ti fa diventare un credente in un’entità metafisica, appunto nell’Essere, ma TI PONE NELLA CATEGORIA DEI MATERIALISTI MALATI.
Al che io gli faccio notare che - stando a quelle sue parole - la RELIGIONE EGIZIA sarebbe un falso storico: «Come si potrebbe parlare della religione di un popolo … se ci credeva solo lo 0,1% della popolazione (i SAGGI e DOTTI)??? »
Inoltre, sempre sulla base di quelle sue parole, gli egizi appartenenti al POPOLINO IGNORANTE sarebbero stati dei MATERIALISTI MALATI, poiché sprovvisti del giusto minimo di cultura religiosa.
Dopodiché terminavo il mio intervento con questo interrogativo: «Ma quando mai ─ per credere in una religione ─ è servita una enorme quantitativo di SAGGEZZA e soprattutto tanto-tanto DOTTORATO????»
Ma a quel mio dire l'Anonimo mostrava il suo vero volto da indottrinato e …
Dove ho scritto che essere ignoranti, nella religione che si segue, vuol dire essere materialisti? Oppure te lo sei inventato? No, fai delle associazioni senza che ci sia un collegamento. Essere religiosi e ignoranti non vuol dire essere materialisti. A+B non vuol dire che dia C, è logica di primo ordine. Antonio, ricomincia a studiare italiano, forse poi capirai cosa scrivo, e soprattutto comincia a studiare le basi delle religioni.
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PS. «Dio» è (notare l'accento) «il NASCOSTO pensiero» che ─ con l’ausilio di nobili DISCORSI ─ ogni uomo propaganda il proprio come «la cosa più magnifica dell’universo». E se poi vogliamo ricorrere a Voltaire possiamo anche dire: «Gli uomini usano il pensiero per giustificare le proprie ingiustizie, e il DISCORSO solo per NASCONDERE i loro pensieri».