Per normali intendo:
“Ora che hai 18 anni, cosa pensi di voler fare nella tua vita?”
“Che rapporto hai con la tua famiglia?”
“Parliamo di amicizia e amore”
“Cosa resta dopo un tg?”
“Come sogni il mondo?”
“Fai una cosa: parlami di una cosa a piacere, anche inventata”
Ecc ecc
Come se il diplomando fosse su Domandina. Molto sciolto, personale, niente copia incolla. Appena diventerò ministro dell’istruzione, eliminerò categoricamente queste tracce di difficile comprensione che spingono al ragionamento sui massimi valori in voga nelle superiori e per nulla utili a favorire l’analisi critica o la fantasia, buone solo a seminare panico e crisi esistenziale in ragazzi che di maturo hanno soltanto il credito nel telefono per cercare di copiare da intellettualissimi siti.
Ma lasciateli scrivere, lasciateli sognare!
O sbaglio, ministro senza portafoglio?