Demetra
Pare che questa credenza "risalga addirittura ai tempi degli antichi Romani, presso cui il maldestro gesto di danneggiare uno specchio era sinonimo di salute spezzata. Si credeva che ogni superficie riflettente – dallo stagno ad un vetro – avesse proprietà magiche e quando lo specchio si rompeva, l’immagine di chi si stava specchiando era immancabilmente compromessa e distorta: ciò si traduceva dunque in ben sette anni di malasorte. I riflessi dello specchio, infatti, erano intesi come la rappresentazione della propria anima che durante la rottura si propagava in aria fino a disperdersi. Da qui l’accezione totalmente negativa della superstizione che è arrivata intatta fino ai giorni nostri." (Vedi qui.)