Aggiornamento: per proseguire quanto detto nel precedente commento Giulio_M (<<I certificati per emettere CO2 in Europa sono sempre più cari>>), ora vediamo un altro approfondimento (fonte wired.it):
Quanto deve pagare chi inquina per la crisi del clima?
Questi i dati riportati da uno studio (Università autonoma di Barcellona e School of Earth and Environment dell’Università di Leeds):
- i Paesi più sviluppati dovrebbero risarcire quelli in via di sviluppo con 192mila miliardi di dollari entro il 2050
- le compagnie produttrici di combustibili fossili dovrebbero pagare 209 miliardi ogni anno dal 2025 al 2050 per riparare i danni
Cifre enormi, a dir poco. In un mondo così eterogeneo e diversificato, è anche difficile stabilire le responsabilità, la "giustizia sul clima": chi si trovava in uno stadio di sviluppo più avanzato nei decenni scorsi, ha potuto inquinare, crescere ulteriormente anche a discapito degli altri. Oggi si rende necessario <<pagare per i danni arrecati e tentare di invertire la rotta prima che si arrivi al punto di non ritorno>>, i paesi in via di sviluppo (pvs) hanno - prima di oggi - contribuito in minor parte ai danni dei cambiamenti climatici ma ne pagano anch'essi le conseguenze, com'è ovvio, facendo parte dello stesso pianeta. Infatti la difficoltà anche "etica" è proprio questa:
le economie di quelli meno ricchi risentono molto di più della transizione ecologica. Ma immaginando l’atmosfera come bene comune finora non ripartito in modo equo, i Paesi in via di sviluppo – storicamente poco inquinanti – sono chiamati ad abbandonare i combustibili fossili nonostante non abbiano ancora utilizzato la loro “quota” del bilancio globale di carbonio
Quindi la soluzione ritenuta più accettabile, eticamente, sarebbe quella che tutti si impegnassero per questo fine comune e le economie sottosviluppate, che di fatto hanno inquinato meno negli anni precedenti, siano risarcite e aiutare in questa transizione ecologica da chi invece ha inquinato di più. In particolare dei 192.000 miliardi di dollari previsti, cinque stati (nello specifico: India, Indonesia, Pakistan, Nigeria e Cina) avrebbero diritto a ricevere 102.000 miliardi di dollari come finanziamento per la loro transizione ecologica (sviluppo sostenibile, Green Economy).
Per quanto riguarda un'analisi specifica sulle principali aziende produttrici di combustibili fossili, ci sono in primis i petrolieri arabi con Saudi Aramco che sarebbe tenuta a versare 43 miliardi di dollari ogni anno (dal 2025 al 2050) per "saldare il conto", sul totale che dallo studio precedente risulta pari a 209 miliardi di dollari da pagare ogni anno, dal 2025 al 2050.
L'analisi è più che sensata ed eticamente corretta, possiamo dire. Certo è che ai più ricchi e potenti (stati, aziende) risulta purtroppo difficile nella pratica trovare accordi per il pagamento di una simile cifra.