Oggi volevo parlare delle criptovalute, in particolare delle cosiddette Stablecoin: valute digitali progettate in modo tale da essere fortemente ancorate a qualcosa di stabile, come il dollaro americano o l'oro (più frequentemente, il dollaro americano). In pratica, il loro valore oscilla di pochissimo, +- 0,01% in modo che il rapporto col dollaro sia sempre quasi identico a 1:1.
La cosa è interessante perché ad esempio chi fa trading con le criptovalute (breve termine, lungo termine, di qualunque tipo), sceglie quando entrare e uscire dal mercato, poi una volta chiusa una posizione non è detto che subito ne trovi un'altra in cui valga la pena investire. Quindi, dato che le crypto in genere sono estremamente volatili, instabili (questo nel bene o nel male), avere un qualcosa di sicuro a cui ancorarsi, senza necessariamente ogni volta convertire il profitto (es. wallet Coinbase) e poi ritrasferirlo per una nuova operazione, quella delle Stablecoin può essere la scelta migliore. Ricordiamo poi che ogni wallet ha le proprie commissioni per ogni trasferimento (in genere, fisso+variabile), motivo in più per lasciare il denaro in circolo, con una soluzione stabile e sicura di questo genere.
Come si può vedere da Coinmarketcap, il portale numero uno al mondo per seguire l'andamento Real Time delle criptovalute, queste Stablecoin si trovano ai primi posti per la capitalizzazione totale di mercato (ordinamento di default, con Bitcoin al primo posto) sia e soprattutto per il volume scambiato nelle ultime 24ore. Ad esempio, al momento attuale la Stablecoin numero uno, Tether ha un volume di oltre 69 miliardi di dollari nelle ultime 24 ore (Bitcoin secondo con 23,9 miliardi, seguito da Ethereum 19,3 miliardi). Altre Stablecoin sono Binance USD, USD Coin, DAI, con volumi complessivamente un po' inferiori, ma con la stessa funzione.
Le differenze fra una e l'altra sono abbastanza sottili, qui ci sono alcuni approfondimenti: cryptoeccetera.com/quali-sono-le-migliori-stablecoin
Diciamo che Tether è la numero uno, nata per prima e quindi con maggior volume di mercato. Le altre Stablecoin sono nate con lo scopo di colmare qualche piccola lacuna di questa, con sottigliezze diverse. Pur essendo molto irrisorio, un potenziale rischio c'è sempre (nel caso la singola dovesse per qualche motivo fallire, anche se estremamente improbabile); un'idea quindi può essere quella di diversificare anche qui, specie se si pensa di lasciare il deposito per tempi prolungati: dato che il valore di queste Stablecoin è sempre praticamente uguale a 1:1 con il dollaro americano, nessuno vieta di suddividere il proprio capitale (momentaneamente non investito in altro) nelle diverse soluzioni, in modo da proteggerlo maggiormente.
Voi cosa ne pensate? Qualcuno ha osservazioni, esperienze a riguardo?